Progetto realizzato con il GRUPPO M.A.R.A. 28 marzo > 10 aprile 2009 – Villa Romana (Firenze) a cura di Giacomo Bazzani
Da un’idea di Daniele Ciullini a cura di Marco Brizzi.
Insieme a Giacomo Bazzani, Elisa Biagini, Nicola Santini e Pierpaolo Taddei, Carlo Scoccianti, Gianni Sinni.
Un progetto del Comune di Firenze, Assessorato alla Cultura, Archivio Giovani Artisti
Realizzato con la collaborazione di Università di Firenze – Facoltà di architettura, galleria SESV, Maison Biò, micro, Museo Stibbert, Spazio Frigo +, Villa Romana.
Organizzazione: Image
Il progetto Le Piagge è realizzato in collaborazione con la Fondazione Studio Marangoni.
Firenze – Villa Romana 27 Marzo > 10 Aprile 2009
Strumenti per la rivoluzione o per la vendita
a cura di Giacomo Bazzani
Testo tratto dal sito web www.villaromana.org
Artisti: Gaia Bartolini, Filippo Basetti, Mark Brogan, Leone Contini, Andrea Geyer, Mariam Ghani, Gruppo 11 Spine, Gruppo Mara, Ashley Hunt, Cemile Kaptan, Katharina Karrenberg, Kilroy, Margherita Isola, Liquid Cat, Sheila Massellucci, Jacopo Miliani, Naeem Mohaiemen, Silvio Palladino, Mario Rizzi, Switch – Creative Social Network, Justin Randolph Thompson, Noa Treister, Benjamin Yavuzsoy e Ergin Zaloshnja.
Progetti speciali: Le Piagge di Valery Baldereschi, Silvia Sofia Barrios, Andrea Lucherini, Silvia Noferi, Antonella Piga, Viola Pinzi, Catia Siligardi; Unheimlich_daily urban performance di Ilaria Biotti, Barbara Cini, Lek Gjeloshi, Matteo Grassini, Katia Leone, Olga Pavlenko, Stefania Rinaldi.
Oltre ventotto artisti e gruppi che sperimentano gli spazi di libertà della città contemporanea, con numerose azioni e progetti site specific realizzati per la città di Firenze e con progetti provenienti da altre città: da Kabul a New Orleans.
L’obiettivo di Tools for Revolution or Just for Sale – Strumenti per la rivoluzione o per la vendita è quello di mappare e sperimentare nuove possibili forme di azione intorno all’idea di libertà. Molti autori contemporanei (da Beck a Rolnik) hanno sottolineato come le richieste di liberazione dei movimenti degli anni ’60 e ’70 siano state lentamente fatte proprie dal sistema economico. Con la promessa di una nuova identità costruita dal singolo individuo, si è cercato di far coincidere l’idea di libero mercato con quella di libertà tout court.
La richiesta di liberazione dai vincoli della tradizione è stata fatta propria da un nuovo sistema economico fondato sui bisogni secondari, andando spesso a soddisfare una nuova domanda identitaria e di appartenenza degli individui. Quali effetti ha prodotto questo nuovo scenario sulle forme e sul modo di percepire lo spazio urbano? Quale nuovo immaginario dà forma alla città di Firenze creando un nuovo linguaggio nelle forme di relazione sociale? Come le pratiche artistiche contemporanee possono sperimentare percorsi ibridi all’interno di questo nuovo quadro di riferimento, non appiattendo lo spazio sociale sull’idea di “libero mercato”, ma producendo forme di partecipazione divergenti o trasformatrici?
Tre ambiti tematici attraversano la mostra proponendo altrettanti possibili luoghi per forme di azione trasformatrici. Lo spazio cittadino come orizzonte di significati socialmente codificati può produrre possibili forme di resistenza ad un immaginario stereotipato e nuove forme di intervento urbano nelle opere di Leone Contini, Asley Hunt, Cemile Kaptan, Margherita Isola, Sheila Massellucci, Jacopo Miliani, Naeem Mohaiemen, Silvio Palladino e Ergin Zaloshnja. I ritratti degli attivisti albanesi mancanti a Firenze trovano spazio sui muri della città con il lavoro di Ergin Zaloshnja. Forme di resistenza che producono relazioni precarie ma significative, come nell’azione di Margherita Isola in cui l’artista mette in scena una manifestazione-staffetta improvvisata con i passanti attraverso le strade della città. Spazio urbano che trova invece una radicale riattivazione della partecipazione politica nella New Orleans post-Katrina in Citizens of an Emptied City di Asley Hunt. Nuove forme di interazione con l’idea di ‘libero mercato’ trovano invece forma nelle opere di Mark Brogan, Liquid Cat, Andrea Geyer, Gruppo 11 spine, Gruppo Mara e Benjamin Yavuzsoy. Liquid Cat si insinua negli spazi comuni dello scambio economico per diffondere il proprio marchio attraverso prodotti identici agli ‘originali’. Gruppo Mara realizza la RoutHard della città, cercando di promuovere una forma di visibilità della prostituzione in città attraverso linguaggi socialmente accettati. Benjamin Yavuzosy mette in scena invece l’idea stessa di scambio, rendendo il tempo individuale oggetto stesso del lavoro dell’artista nell’opera Letter Paper. Un viaggio attraverso i quartieri di Firenze e le singolari storie di questi potenziali spazi comunitari chiude il percorso espositivo con le opere di Gaia Bartolini, Filippo Basetti, Leone Contini, Kilroy, Mario Rizzi, Switch – Creative Social Network e Justin Randolph Thompson. Gaia Bartolini ha realizzato un workshop con gli artisti della Tinaia cercando di tracciare una storia dell’immagine della città di Firenze, dal particolare punto di vista degli artisti del centro per le attività espressive, nato dopo la chiusura del manicomio di San Salvi. Filippo Basetti ha invece mappato il quartiere Isolotto, motore di un significativo movimento di protesta negli anni della contestazione, per testare, in via sperimentale, un nuovo indicare della ricchezza: il Prodotto Interno degli Spazi Pubblici del quartiere, calcolato sulla capacità, e sul reale utilizzo, dei luoghi pubblici del quartiere da parte degli abitanti. Justin Randolph Thompson attraversa la città per decostruirne l’immaginario coloniale attraverso performance che ritessono, letteralmente, i simboli del passato coloniale dell’Occidente. Un viaggio attraverso le storie dei protagonisti sommersi della città nell’opera di Mario Rizzi, un punto di vista che cerca di considerare il paesaggio quotidiano attraverso una possibile distanza percettiva, come nell’osservatorio, progettato da Kilroy, per il futuro quartiere in costruzione di Firenze-Castello.
Katharina Karrenberg presenterà in mostra il suo nuovo libro CINA_CINE_CRIME: una larga rassegna sulle strutture egemoniche del sistema dell’arte occidentale confrontate con il pensiero filosofico cinese, assieme a disegni sull’idea di universalità del libero mercato nel sistema dell’arte.
Tools for Revolution or Just for Sale – Strumenti per la rivoluzione o per la vendita è uno degli eventi sviluppati all’interno della settima edizione del progetto Rotte Metropolitane che ha come titolo “Firenze è sommersa”, da un’ idea di Daniele Ciullini e a cura di Marco Brizzi. Il progetto promosso dall’Archivio Giovani Artisti dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze, ha visto il coinvolgimento di Giacomo Bazzani, Elisa Biagini, Nicola Santini e Pierpaolo Taddei, Carlo Scoccianti e Gianni Sinni nella mappatura e nello sviluppo di esperienze progettuali legate alla città di Firenze ed alla sua creatività sommersa. Gli altri eventi nel programma di Firenze è sommersa, dopo l’incontro-dibattito di presentazione del progetto svoltosi il 12 marzo 2009 alla galleria SESV dell’Università di Firenze, Facoltà di Architettura sono: le comunicazioni degli artisti scelti da Gianni Sinni presentate in piazza Annigoni per tutto il mese di Marzo; il 14 marzo, dalle 15:30 alle 18:00, presso il Parco Stibbert, si avvicenderanno le performance e le installazioni degli autori coinvolti da Elisa Biagini; dal 20 al 21 marzo Maison Biò (via Aretina 281) e poi il 28 marzo alle 19:00 micro / frigo + (via della Chiesa 21r) daranno luogo a una serie di iniziative osservate da Nicola Santini e Pierpaolo Taddei (Avatar Architettura).